Al termine dell’incontro svoltosi a Musile presso la sala della biblioteca è apparso chiaro che il progetto da oltre 60 milioni di euro ci conduce, dopo un lungo giro di società, ad una sola società: la Italian Business Consulting. Questa, capitale 1 sterlina socio unico Raffaele Volpe, può controllare attraverso la proprietà della società londinese San Francisco sfa Limited, con un capitale sociale di 100 sterline ed il dr. Dall’Asta Davide come Direttore, la Antonio SV società attualmente promissionaria del progetto Agrivillage, in quanto detentrice dell’80% delle quote societarie. Il presidente della Antonio SV è Dall’Asta Davide che, come detto dai rappresentanti presenti in sala e avvallato dagli amministratori presenti, dovrà garantire quando apporrà la propria firma per i finanziamenti dell’opera e le fidejussioni previste dall’accordo comune – proponenti. Quindi se prima si pensava che la società proponente avesse un capitale di soli € 10.000 scopriamo, che chi la controlla all’80% ha un capitale di 100 sterline, e chi controlla quest’ultima azienda ha un capitale addirittura di 1 sola sterlina.
Nulla di straordinario nella finanza attuale, ci dicono, preoccupante a nostro avviso che l’amministrazione pubblica decida di affidare lo sviluppo del proprio territorio a scommesse finanziarie, coprendole con accordi di riservatezza.
Dall’analisi della composizione societaria della Antonio SV emerge la presenza e la volontà di aziende locali sane che, cercando di garantire la crescita delle proprie attività, hanno deciso d’impegnarsi fortemente su questa iniziativa. Permane, a nostro avviso, un quadro non chiaro che potrebbe mettere a rischio la stessa solidità delle imprese coinvolte. Anche alla luce di quanto appena scritto, chiediamo chiarimenti e trasparenza da parte della P.A. locale e Regionale.
Rimane da chiarire il ruolo del Comitato Pro Salute Agrivillage, patrocinato dal C.O.E.M.M, se questo agisca, nella sua attività di sostegno al progetto, indipendentemente o in base ad un ruolo assegnatogli da proponenti e Amministrazione Locale. Attività che, come dimostrato per l’ennesima volta ieri sera, è realizzata presenziando in forze alle varie iniziative con numerosi aderenti al Comitato provenienti, quasi esclusivamente, da aree geografiche diverse da quella del comune di Musile di Piave. Il COEMM, in quanto patrocinante del Comitato, è l’elemento nuovo, e tutto da chiarire, di questa strategia comunicativa e di sostegno ad un progetto immobiliare.
Si delinea perciò, a nostro avviso, un quadro preoccupante per l’assenza di risposte da parte della P.A. e per la contemporanea presenza di un’azione coordinata con soggetti attivi nel creare pressione e “consenso” sul territorio.
Infine ribadiamo la necessità di garantire l’affermazione e la crescita delle aziende agricole locali attraverso la riqualificazione ambientale e produttiva delle stesse, offrendo le migliori opportunità occupazionali e di tutela del territorio del paesaggio e la sua riqualificazione. È l’esatto contrario di Agrivillage, l’ennesimo centro commerciale volto a distruggere il tessuto economico locale.
Ancora una volta vi sono amministrazioni che investono in trasformazioni commerciali del territorio quale “volano economico”. Tutelare ambiente, recuperare paesaggio, promuovere le diversità e specificità offrendo opportunità a coloro che credono nel difficile lavoro dell’agricoltore, questa è la sfida del futuro per offrire opportunità a giovani e non solo che credono nel lavoro legato al rapporto con la terra. Agrivillage è, invece, l’ennesima opportunità per grandi distributori l’abbattimento del reddito dei produttori per pagare i rendimenti finanziari dei, più o meno anonimi, Trust internazionali.
http://mattinopadova.gelocal.it/regione/2016/10/27/news/la-societa-da-una-sterlina-al-timone-dell-agrivillage-1.14318881
http://nuovavenezia.gelocal.it/regione/2016/10/25/news/agrivillage-centro-commerciale-ancora-in-cerca-di-finanziatori-1.14307280
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