Leggiamo da più parti che alcuni esponenti politici, e non meglio precisati promotori del CdF, denunciano il fatto che le attività partecipative siano “inspiegabilmente” ferme.
Riteniamo inspiegabili queste affermazioni. Il Circolo Legambiente, Pascutto Geretto, è stato tra i promotori e sottoscrittori del Contratto stesso. Abbiamo seguito il processo, con i suoi alti e bassi dall’inizio fino ad oggi ben consci di quanto sia difficile affermare il concetto di “partecipazione” nel governo dell’acqua e dei corsi fluviali. Molti sono gli interessi in campo e il CdF intende rendere giustizia e rappresentanza a tutti. Concetti difficili da trasformare in azioni e in documenti concreti, non solo idee…azioni.
Confermiamo che le attività hanno avuto uno stop da marzo 2019 a novembre dello stesso anno ma, come ben sanno i partecipanti al processo partecipato, ciò è stato dovuto a due fattori:
1) la fase di rinnovo amministrativo che ha richiesto uno stop prima e dopo. Prima per oggettiva impossibilità ad assumere decisioni, da parte delle Amministrazioni coinvolte nella tornata elettorale, dopo per aggiornare compiutamente le nuove Amministrazioni insediate.
2) il Piano delle Azioni, predisposto dal tecnico incaricato, è stato rivisto per adeguarlo alle indicazioni dei tecnici di alcuni comuni. Inoltre la collaborazione con gli uffici regionali ha consentito di aggiornare il documento.
Questo non ha impedito che a novembre si riavviasse il processo partecipato e, da allora, sono già tre gli incontri svoltisi che stanno portando alla chiusura di questa fase progettuale.
Preoccupano, piuttosto, questi attacchi a quello che, finora, è stato uno dei Contratti più attivi.
Attacchi che giungono da consiglieri che, forse, non si sono preoccupati di acquisire la documentazione necessaria prima di presentare l’interrogazione riguardante il CdF Meolo Vallio Musestre. Non registriamo solo questo, infatti a ciò si aggiunge anche la voce di chi è stato fino a marzo coordinatore tecnico e quindi persona a cui sono ben note le ragioni del rallentamento, non del fermo.
Preoccupa che questi attacchi giungano in concomitanza a possibili uscite dal Contratto da parte di Amministrazioni locali e gestori di servizi, così come ventilato negli ultimi incontri.
Allora ci chiediamo noi, che non molliamo questo percorso partecipato, c’è una regia unica?
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