Impronta Insostenibile: la mostra permanente sull’abbandono dei rifiuti
La Green Station La Livenza si arricchisce con l’allestimento di una mostra unica in Italia. Il 22 settembre, in occasione di “Puliamo il Mondo”, verrà inaugurata la mostra permanente dal titolo Impronta Insostenibile che esporrà fotografie e installazioni artistiche a cura del nostro volontario, Danilo Biondi, realizzate con i rifiuti raccolti sulle spiagge durante le campagne di pulizia. Con l’occasione saranno presentati anche i nuovi spazi recuperati all’interno della Green Station La Livenza con l’intento di promuovere la rigenerazione di luoghi e oggetti per restituire socialità e combattere la cultura dell’usa e getta. L’obiettivo della mostra è quello di sensibilizzare i cittadini sull’entità del problema dell’abbandono dei rifiuti e far comprendere l’impronta lasciata dall’essere umano sull’ambiente.
Data inaugurazione: 22 settembre 2024 ore 11.00 presso Green Station La Livenza in Via Stazione 151 – Santo Stino di Livenza
La mostra sarà visitabile in concomitanza con gli orari di apertura della Green Station:
Lunedì: dalle 9.00 alle 13.30
Martedì: dalle 15.00 alle 18.30
Mercoledì: dalle 9.00 alle 12.30
Giovedì: dalle 9.00 alle 13.30
Venerdì: dalle 15.00 alle 18.30
Ma anche su richiesta!
Impronta Insostenibile nasce dalla necessità di raccontare gli ultimi quindici anni di pulizie nel litorale e nel territorio del veneto orientale messe in atto dal Circolo Legambiente Veneto Orientale Pascutto Geretto. Abbiamo riflettuto su come rendere efficace e permanente la denuncia di quanti rifiuti, ripetutamente e in grande quantità, raccogliamo durante le attività di pulizia, così, negli ultimi mesi abbiamo deciso di conservare alcune tipologie dei rifiuti che raccoglievamo per decidere, successivamente, come presentarle. È allora che prende forma l’idea di questa mostra. Avevamo l’esigenza di fermare e sottolineare quello che ogni giorno, ogni istante, avviene sulle nostre spiagge o sulle rive dei fiumi con l’abbandono dei rifiuti che, poi, arrivano al mare. Le installazioni evidenziano alcuni oggetti iconici del rapporto uomo-acqua: i galleggianti delle reti da pesca piuttosto che le esche per la pesca o i bossoli delle doppiette appostate in “botte”. Raccontano i momenti di svago che ci fanno dimenticare la punta dell’ombrellone nella spiaggia o il pallone, le palline da tennis che… preso il fiume arrivano in spiaggia. Ma il simbolo di questi abbandoni sono le ciabatte. Ne troviamo a decine. Costano così poco, le riteniamo così banali che… le dimentichiamo in spiaggia e… ce ne torniamo scalzi alla macchina, all’albergo, non ci curiamo neppure della salute dei nostri piedi. Vogliamo raccontare questo rapporto che c’è con gli oggetti di plastica, soprattutto, ma con gli oggetti con i giocattoli a cui non diamo più alcun valore e li abbandoniamo alla prima occasione lasciandoli in balia della natura, del vento e della pioggia che li trascinano in acqua e da lì al mare. Il mare, la natura, non è egoista e ce li restituisce tutti, magari come microplastiche, inserite nella filiera alimentare. Allora, forse, dovremmo pensare che la restituzione non è un regalo ma… una rivalsa per il danno, la distruzione che gli uomini stanno causando all’ambiente agli ecosistemi. La mostra è completata da pannelli fotografici e da un settore di audiovisivi che raccolgono video e foto utilizzati in altre mostre organizzate dal Circolo Legambiente Veneto Orientale Pascutto-Geretto. Questi pensieri sono stati messi in opere da Danilo Biondi che, ha raccontato, prima con le foto, poi con le installazioni, questo impegno dell’Associazione ispirando e realizzando la parte artistica e compositiva della mostra.
Commenti recenti