Oggi 2 settembre la Regione Veneto, unica in Italia, ha dato il via libera all’apertura anticipata della caccia. Una scelta sconsiderata, a nostro avviso, che, senza entrare nel merito delle specie cacciabili, dimostra esclusivamente l’asservimento della giunta regionale agli interessi di una parte, minoritaria, di cacciatori rappresentati dall’ex consigliere Berlato.
L’Assessore regionale Pan oggi dichiara che questa pre-apertura della caccia è per tutelare i raccolti, l’uva.
Peccato che l’Assessore si dimentichi che nei campi, per la vendemmia, ci sono le persone che lavorano, che ci sono molti turisti e cicloturisti in giro per il Veneto che frequentano le piste ciclabili e devono difendersi dalla presenza di un “manipolo” di “ammazzatutto” che, probabilmente, poco hanno a che fare con i cacciatori.
Oggi abbiamo ricevuto diverse telefonate di persone spaventate dagli spari e dalla presenza di cacciatori nelle vicinanze di abitazioni ma, certamente, quella simbolo di questa giornata infausta è la segnalazione di quanto avvenuto presso il Bosco Bandiziol-Prassaccon di San Stino di Livenza.
Questa mattina gli operatori di un’associazione che opera con i ragazzi nell’area del bosco, sviluppando progetti educativi e di ippo-therapy, sono dovuti rientrare precipitosamente in sede a causa dei ripetuti spari che venivano uditi in prossimità del bosco e a ridosso del perimetro stesso.
Le forze dell’ordine avvisate non potevano intervenire, già perché i controllori sono stati quasi azzerati favorendo il mancato rispetto delle regole, e solo più tardi è stato possibile attivare una pattuglia della Polizia della Città Metropolitana.
Ancora una volta i soggetti più deboli e bisognosi, come non mai in questo periodo, di poter riprendere attività sociali, controllate, riappropriarsi dello spazio aperto e della relazione con l’ambiente, sono stati scacciati, confinati, dalla tracotanza di soggetti che poco hanno a che fare con la caccia, prova ne sia che pochi sono quello che si sono messi in marcia.
l’Assessore Pan dovrebbe ricordarsi che prima di poche doppiette “infoiate”, vengono gli interessi dei più giovani e di chi ha bisogno di vivere e lavorare nell’ambiente. Vengono gli interessi del turismo e la tutela di chi sta in campagna per lavorare. Nel caso questo non rientri nei suoi interessi dovrebbero essere i colleghi referenti per deleghe a ricordarglielo facendo prevalere il buon senso.
La nostra Associazione ha certamente obiettivi diversi da quelle dei cacciatori ma sappiamo bene che quanto autorizzato in regione Veneto non trova la condivisione di tutte le associazioni venatorie che, diversamente dai “sparatutto”, sono per una gestione equilibrata del calendario venatorio.
Chiediamo che il Presidente della regione ponga gli interessi dei più deboli davanti alla tracotanza di poche doppiette, altrimenti dovremmo prendere atto che il governatore della regione è il signor Berlato che continua a controllare dalla sede di Bruxelles…
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