Due Regioni…bloccate!
Ancora una giornata nera per il Veneto Orientale ed il Friuli dovuta al blocco della circolazione in A4. Certamente non possiamo dire che non dovevamo aspettarcelo, anzi questo è solo “l’antipasto” di quanto dovremo continuare a subire nei prossimi mesi.
Quanto avviene in questi mesi lo si era già sperimentato durante i lavori per la terza corsia da Quarto d’Altino a San Donà, non poteva essere diverso per i lavori da Portogruaro a Palmanova.
Avevamo già chiesto che si attivassero hub per il trasporto dei TIR su treno, si organizzassero le cosiddette “autostrade viaggianti” alleggerendo il traffico sulla tratta interessata.
Non mancano i poli logistici per farlo, Gorizia, Trieste o Cervignano con Verona e Bologna dall’altro lato. Non mancano le esperienze: da Trieste sono almeno 2 le coppie di treni “Autostrada Viaggiante” che partono, quotidianamente, verso il sud della Germania perché l’Austria non gradisce il traffico di attraversamento.
Manca la volontà, mancano le scelte politiche attente all’ambiente e non solo. Politica che per favorire il traffico veicolare evita di intervenire sullo spostamento dei mezzi pesanti.
Operazione che, se messa in atto, oltre a garantire più sicurezza a chi sceglie l’autostrada, produrrebbe importanti risparmi economici in termini di ore lavoro perse a causa di incidenti frequenti, chiusura dell’autostrada e conseguente caos sulla viabilità ordinaria. Migliaia di mezzi e persone intrappolate, con gravi costi economici per le aziende e personali, improduttive se non per il maggior consumo di carburante e conseguente aumento dell’inquinamento.
Non basta costruire nuove autostrade o allargarle, la maggior capacità di trasporto del ferro è nota così com’è noto il minor impatto ambientale del sistema ferroviario e la maggior sicurezza.
Servono scelte che, nel rispetto degli obiettivi della COP 21 di Parigi, riducano le emissioni da traffico veicolare. Perciò si tolgano le agevolazioni tutt’ora previste per l’autotrasporto, si intensifichino i controlli (come viene fatto nei paesi confinanti) su emissioni, mezzi e rispetto dei limiti di carico.
La mobilità è un diritto, è dovere della politica guardare a questa con uno sguardo illuminato, rivolto al futuro, non più alle esperienze del 19° o 20° secolo.
Abbiamo bisogno di garantire il futuro alle nuove generazioni, non saranno la 4^ o 5^ corsia autostradale a farlo. Meno traffico, meno emissioni; più ambiente, meno riscaldamento climatico, così, forse, questa povera Madre Terra potrà ancora ospitarci.
Comunicato Circolo Legambiente “Pascutto-Geretto”
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