Pubblichiamo la lettera inviata oggi, 2 maggio 2014, al Comune di Ceggia e per conoscenza a Consorzio di Bonifica del Veneto Orientale e Presidente del GAL locale:
Oggetto: lavori di sistemazione della sponda destra del Piavon
È con grandissimo dispiacere che vediamo come i nuovi lavori di sistemazione delle sponde attualmente in corso sul fiume-canale Piavon abbiano eliminato completamente le scalette che permettevano l’accesso all’alveo. Ci appare questo un fatto molto grave, in quanto un pezzo di memoria dell’antica funzione del corso d’acqua nel Paese di Ceggia viene in questo modo cancellato senza le dovute riflessioni e consultazioni dei Cittadini. Il tratto interessato è proprio quello in cui il Piavon attraverso il centro abitato, quindi consideriamo molto triste che decisioni che riguardano il volto del fiume-canale siano prese in questo modo, soprattutto considerando che avevamo già mostrato il nostro interesse per la conservazione delle suddette scalette con una comunicazione al Comune datata 1/02/2012, dopo la quale avevamo ricevuto assicurazioni in merito.
Con i lavori di sistemazione, inoltre, le fondazioni dei muri di sostegno delle sponde, che sono in corso di realizzazione, invadono uno spazio che prima era parte dell’alveo. Visto che il Consorzio di Bonifica non aveva segnalato alcuna esigenza di questo tipo ai fini del funzionamento idraulico, ci chiediamo quali considerazioni fossero state fatte in fase di progettazione e poi di esecuzione, in quanto non è stata fornita nessuna spiegazione alla popolazione. Ci chiediamo, inoltre:
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quale tipo di sistemazione si prevede poi per le sponde una volta ultimata la costruzione dei muri, visto che lo spazio è stato ora ridotto rispetto a prima;
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cosa è previsto per la sponda sinistra.
Ancora una volta siamo costretti a constatare come venga persa un’opportunità per intervenire su un corso d’acqua, che ha una sua storia e un proprio delicato ecosistema, in modo da migliorare le sue condizioni e la sua fruibilità anziché considerarlo alla stregua di una canaletta di scolo. Un corso d’acqua, inoltre, che attraversa il centro abitato (vicino alla piazza principale) di un Comune che ha aderito al processo che porterà alla sottoscrizione del Contratto di Fiume e che, dunque, si presume abbia a cuore il futuro del corso d’acqua. Ora si sono eliminati quelli che erano gli unici elementi di connessione tra il centro abitato e l’alveo di un fiume, non dimentichiamo che gli edifici della piazza danno solo il retro su un fiume a cui andrebbe, invece, ridata nel contesto dell’assetto urbanistico l’importanza e la centralità che spettano a un corridoio verde che lo attraversa con tutto il suo valore ambientale e storico-culturale. Quest’ultimo risulta oggi completamente scollegato dalla vita dei cittadini ciliensi, in quanto non vi sono punti di accesso.
Circolo Legambiente Geretto Pascutto del Veneto Orientale
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